martedì, gennaio 26, 2010

In cammino

Non mi sono trovato bene
col mio nuovo lavoro.
Mi sono consolato
dando la colpa
ad altri.
Poi
cominciai a ripetermi
che avevo mancato d'audacia,
che, se non fosse stato per l'ostacolo,
l'avrei pure spuntata,
e che sapevo il fatto mio,
e che non bisogna tormentarsi troppo.
Ma il corso
delle mie riflessioni
mi
portò
fuori
di casa.
E andai, non so perchè,
da certi
conoscenti.
A mala pena afferrando il senso
dei discorsi, senza distinguer chiaramente
le facce, pronunciai là
non so quali
parole
su non so quale
argomento.
Canzonavo ogni cosa,
prendevo in giro i padroni di casa,
insolentivo gli ospiti,
di proposito mostravo
il mio lato peggiore.
Cercavo di convincere
anche me
che non me ne importava più niente,
che già ero guasto adesso
e che in futuro sarei stato
guasto anche più...
Non basta una posa
per alleviare il dolore.
Il mio cuscino fu per molto tempo
ora basso,
ora alto.
E poi,
scrollato via tutto il superfluo,
ripresi a meditare
sul passato.
D'improvviso
dentro mi si mosse un vento,
antico,
di chiarezza e di neve:
il tempo delle slitte, degli sci,
delle manopole di lana,
dei goffi trampolini,
dei buchi aperti nel ghiaccio,
dei tetti bianchi,
dei bastoni da hockey
di fil di ferro,
quando, dimentichi di tutto,
anche di giocare "a prendersi",
fradici di sudore,
con le giacchette sbottonate,
trasportavamo su slitte dalla scuola
mucchi di neve
dentro corbelli di compensato.
E là una bambina
col pellicciotto nuovo e in mano una vanga di legno
coi bordi di latta mi guarda,
e mi sorride.
Insieme ci ritroviamo a correre
nel giardino lungo un viottolo
coperto di neve
e nei suoi occhi brilla
un sorriso
scintillante come una stella di ghiaccio...
Queste cose andavo ricordando
nel mio silenzio,
udivo un vento di conifere,
finchè a un tratto, non so come,
tutto in me divenne spazio, quiete.
Ma sì, che inutile l'angoscia!
come non necessaria l'inquietudine!
Il male - non era poi così grave:
Ero riuscito -
si e no.
E se vivere mi sarà di nuovo difficile,
saprò sopportare il fardello.
Pur ch'io ricordi
più spesso
qualcosa di buono......

(Evgenij Evtusenko)

1 commento:

Valentina Donatiello ha detto...

E' un vero peccato che alcuni tuoi post non abbiano commento. Questa poesia è formidabile e il poeta merviglioso. Io ho messo una sua poesia come introduzione alla mia tesi di laurea... mi ripropongo sempre di comprare un libro e divorarlo in pochi giorni.
Penso che questo blog diventerà uno dei miei preferiti... verrò a spiare ogni tanto per vedere cosa scrivi...

www.frisafranchiddese.blogspot.com