mercoledì, novembre 12, 2008

Non c'è nulla di più irritante che essere, per esempio, ricchi, di buona famiglia, dotati di bella presenza, di un'istruzione abbastanza buona, non stupidi, persino di buon carattere e nello stesso tempo non avere nessun talento, nessuna particolarità, neanche qualche stranezza, nessuna idea personale, ed essere decisamente "come tutti gli altri". Si ha la ricchezza, ma non si è dei Rothschild; la famiglia è perbene ma non si è mai distinta in niente, la presenza è gradevole, ma molto poco espressiva; il grado di istruzione è piuttosto buono, ma non si sa come metterlo a frutto; l'intelligenza c'è, ma è priva di idee proprie; il cuore c'è, ma non conosce magnanimità, e così via, per tutti gli altri aspetti della vita.
Questa gente è la stragrande maggioranza nel mondo e ce n'è persino più di quanta non sembri; la suddetta schiera si divide, come d'altronde tutto il genere umano, in due categorie primarie: della prima fanno parte gli uomini limitati; della seconda quelli "troppo intelligenti". I primi sono i più felici; per un uomo "ordinario", per esempio, non c'è niente di più facile che credersi un uomo fuori dal comune e originale e deliziarsi di ciò senza esitazione alcuna.

(tratto da L'idiota di Dostoevskij)