mercoledì, febbraio 28, 2007

Tu lettore..

Tu lettore, palpiti di vita, orgoglio, amore, al pari di me,
siano dunque per te i canti che seguono.
Walt Whitman

domenica, febbraio 25, 2007

Venite amici, che non è tardi per scoprire un nuovo mondo.
Io vi propongo di andare più in là dell'orizzonte e se anche non abbiamo l'energia che in giorni lontani mosse la terra e il cielo, siamo ancora gli stessi, unica eguale tempra di eroici cuori. Indeboliti forse dal fato ma con ancora la voglia di combattere, di cercare, di trovare e di non cedere.......
Alfred Lord Tennyson

venerdì, febbraio 16, 2007

"Ti voglio raccontare una storia", disse Zedka.
"Un potente stregone, con l'intento di distruggere un regno versò una pozione magica nel pozzo dove bevevano tutti i sudditi. Chiunque avesse toccato quell'acqua, sarebbe diventato matto. Il mattino seguente, l'intera popolazione andò al pozzo per bere. Tutti impazzirono, tranne il re, che possedeva un pozzo privato per sé e per la famiglia, al quale lo stregone non era riuscito ad arrivare. Preoccupato, il sovrano tentò di esercitare la propria autorità sulla popolazione, promulgando una serie di leggi per la sicurezza e la salute pubblica. I poliziotti e gli ispettori, che avevano bevuto l'acqua avvelenata, trovarono assurde le decisioni reali e decisero di non rispettarle.
Quando gli abitanti del regno appresero il testo dei decreti, si convinsero che il sovrano fosse impazzito, e che pertanto ordinasse cose prive di senso. Urlando, si recarono al castello chiedendo l'abdicazione.
Disperato il re si dichiarò pronto a lasciare il trono, ma la regina glielo impedì, suggerendogli: 'Andiamo alla fonte, e beviamo quell'acqua. In tal modo, saremo uguali a loro'. E così fecero: il re e la regina bevvero l'acqua della follia e presero immediatamente a dire cose prive di senso.
Nel frattempo, i sudditi si pentirono: adesso che il re dimostrava tanta saggezza, perchè non consentirgli di continuare a governare?
La calma regnò nuovamente nel paese, anche se i suoi abitanti si comportavano in maniera del tutto diversa dai loro vicini.
E così il re poté governare sino alla fine dei suoi giorni".
[Paulo Coelho - Veronika decide di morire]

mercoledì, febbraio 14, 2007


Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense.
[Dante, Inferno, V, 103-107]

lunedì, febbraio 12, 2007

L'uomo

Nulla mi lega a nulla.
Voglio cinquanta cose allo stesso tempo.
Bramo con un'angoscia di fame di carne
quel che non so cosa sia
definitivamente l'indefinito.
Dormo irrequieto e vivo in un irrequieto sognare
Di chi dorme irrequieto, mezzo sognando.
(Fernando Pessoa - da Lisbon Revisited)

Untitled


Mare Nostrum

Il mare crea, il mare distrugge. Meglio: muta, trasforma, divora. Con inesausta pazienza, lavora da millenni, infaticabile scultore del mondo asciutto, a modellarlo secondo il suo capriccio: martella scava sgretola sbriciola sminuzza, fino a ridurre in sabbia impalpabile la roccia, fino a intagliare falesie e fiordi, a creare promontori e penisole, a dentellare scogliere, a stendere manti di ghiaia e di arena sulle coste preferite.
Poi, stravagante decoratrice, arreda i litorali con la sua collezione di relitti galleggianti affidati alle correnti, al vento, alle maree: gli avanzi delle navi affondate che tornano a terra come un eterno monito a non dimenticare la potenza del mare.
Un tempo, quando gli uomini ne rispettavano e ne temevano i segreti e i misteri, mandava a riva le sue più strane creature: le sirene a rapire bei marinai, la balena a inghiottire Giona, il mostro a divorare Andromeda.
A volte, per incarico divino, si infuriava contro le città degli uomini che peccavano specchiandosi nelle sue onde e in notti di tregenda le spazzava via senza lasciarne traccia dalla sua costa, che voleva incontaminata e pura come le acque salse. [Gianni Guadalupi]

Breve storia...

"Un uomo trovò un uovo d'aquila e lo mise nel nido di una chioccia.
L'uovo si schiuse contemporaneamente a quelle della covata, e l'aquilotto crebbe insieme ai pulcini.
Per tutta la vita l'aquila fece quel che facevano i polli del cortile, pensando di essere uno di loro.
Frugava il terreno in cerca di vermi e insetti, chiocciava e schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi da terra di qualche decimetro.
Trascorsero gli anni, e l'aquila divenne molto vecchia.
Un giorno vide sopra di sè, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti d'aria, muovendo appena le robuste ali dorate.
La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita. "Chi è quello?" chiese.
"E' l'aquila, il re degli uccelli", rispose il suo vicino.
"Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo alla terra, perchè siamo polli".
E così l'aquila visse e morì come un pollo, perchè pensava di essere tale.
[Anthony De Mello]

domenica, febbraio 11, 2007

Come in uno specchio

Occorre guardare a sè stessi come in uno specchio, in cui si abbia l'immagine riflessa attraverso la mediazione di uno strumento che ci consenta di percepire noi stessi come gli altri ci vedono, ma allo stesso tempo lo specchio deve consentire di proiettare una luminosità diversa, che consenta di vedere l'altro attraverso la nostra esperienza di vita: un gioco quindi di incastri e di riflessi in cui interno ed esterno, passato e presente, tradizione e modernità svolgono tutti un ruolo integrato che solo può garantire lo sviluppo e la crescita, senza le aberrazioni provocate dall'inseguimento di modelli preconfezionati.
[Tratto da: Isole allo specchio di A. Fadda]

sabato, febbraio 10, 2007

Un grande artista....

Anch'io come te non ero nato
per vedere il mare.
Come te non sono cresciuto alto
per restare più vicino alla terra
ai solchi caldi delle vigne
e degli orti.
Ho seguito il tuo comando
prima con la fantasia
poi a cavallo del demone tecnologico
sulla Queen Mary
nel Jumbo jet.
Ho attraversato ponti trasparenti
periferie industriali desolate,
ho dormito nei grattacieli
di vetro
disegnati da Mies Van der Rohe
ondulati al vento gelido
sul lago del Michigan.
Son tornato a Orani
annunziato dalle tue comari:
"ricco e potente è",
hanno detto.
"Meschinu", hai riposto,
"costretto a vivere in terre straniere".
(Costantino Nivola)

Atoms for peace

No more going to the dark side with your flying saucer eyes No more falling down a wormhole that I have to pull you out ??? No more talk about the old days It's time for something great I want you to get out And make it work So many lies So many lies So many lies So feel the love come off of them And take me in your arms
Peel all of your layers off I want to eat your ??? No more leaky holes in your brain And no more false starts I wanna get out And make it work So many lies So many lies So many lies So feel the love come off of them And take me in your arms I wanna get out And make it work I want you to get out And make it work I'll be ok So many lies So many lies So many lies So feel the love come off of them And take me in your arms [Thom Yorke]
Ti ride negli occhi
l'arte di amar
accendi misteri
senza parlar
sorridi se
io muoio in me
e siedi sull'orlo
dei miei pensieri che
la notte sa portare a te ...
[V. Capossela]

L'isola nell'isola


Nulla

Nulla è una cittadina di provincia.Secondo le ultime stime ha un’estensione che copre tutta l’Italia, e un numero di abitanti pari ad oltre due terzi dell’intera popolazione nazionale.Nulla ha confini brulicanti e incerti.E` un ammasso di periferie senza centri.A Nulla, la noia è madre del vizio, cugina dell’ozio, sorella della frustrazione.I sondaggi la danno come prima assoluta nel computo di apparecchi televisivi pro capite; nel numero di automobili in rapporto al numero di abitanti; nella carenza di proposte.Per raggiungere Nulla si attraversa un’autostrada, una superstrada o, più semplicemente, una strada sovrastata dai cavalcavia. O il mare, o il monte, o la pianura, o la statale spappolata dalle frane, o l’immensa circonvallazione incompiuta, o la bretella priva di segnaletica.Per raggiungere Nulla si possono attraversare persino gli oceani.I sondaggi la danno come prima assoluta nell’incremento della micro e della macro criminalità, nei consumi di telefoni cellulari e pastiglie dimagranti, negli abusi di alcol e droghe.I sondaggi danno in crescita i suicidi… [M. Fois]