martedì, maggio 08, 2007

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicità.
P. Neruda

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ero da tanto tempo che non entravo nel tuo blog,cara cinemaofila, e vedo con piacere che continui ad aggiornarlo con cose sempre interessanti:grazie per il pezzo di Neruda che mi ha tirato sù di morale,perchè nel mio piccolo cerco di seguire i consigli del testo.Grazie per aver pubblicato un pezzo del vel vecchio"compagno di sbronze" Chinaschi e per consigliare quel gran film che è "Io e Annie"(estrapola l'ultima frase del film,dove da una sua personale interpretazione dell'amore e publicala).Un Bacio e a risentirci Presto, Carlito

Lu ha detto...

Ciao Carletto, grazie a te per essere passato d qua...
Come stai? Che si dice nella caput mundi?

Lu

Anonimo ha detto...

bel testo, complimenti per la scelta. Tanto vero.
Un punto di vista che condivido appieno.

Anonimo ha detto...

ceeeeeeeeeeeeeeeeeeee . la poesia di neruda! come nelle mie buste.
abbiamo gli stessi gusti sia che siano di plastica che siano virtualweb.
vrrrrrrrrrrrom

giovanni ha detto...

"Toglimi il pane, se vuoi, toglimi l'aria, ma non togliermi il tuo sorriso. Non togliermi la rosa, la lancia che sgrani, l'acqua che d'improvviso scoppia nella tua gioia, la repentina onda d'argento che ti nasce. Dura è la mia lotta e torno con gli occhi stanchi, a volte, d'aver visto la terra che non cambia, ma entrando il tuo sorriso sale al cielo cercandomi ed apre per me tutte le porte della vita ..." (P. Neruda, da Il tuo sorriso)

Dany ha detto...

Ciao cara,
era da tanto che non visitavo il tuo blog, sei come al solito straordinaria. Leggevo il pezzo di Neruda pubblicato a maggio.... Ho avuto una stretta al cuore nel leggere queste odi, rivivo in tutto ciò gli ultimi mesi della mia vita, l'ansia di non avere risposte, l'indecisione altrui, le paure, le angoscie che ogni giorno fanno parte di questa mia vita.....
Mi viene da piangere, grazie per questo tuo intervento, sai come arrivare al cuore delle persone.
Daniela