venerdì, aprile 06, 2007

Nero e sibili di velluto....

Nero e sibili
di velluto è la vicenda,
e poi marmi e sugheri
fornicare tra le canne:
organi di granito.
Il terzo rigo
è terra scossa, il quinto:
è niente ma poi
la bestia nel tegame
e il mestolo percuotendo
a pressione e i suoi tasti.
L'uva fermenta e
si arrangia col piano, cubi
di neve sulla sera fuori
della terra ingiallita,
e le corde sono passione
di porti mai visti,
la corda brama le cime
e la vela latina;
lei è serena.
la neve, coltre di lana,
nasconde, eppure
è stata partorita
l'aria migliore
sull'inizio di Lui
improvvisando.

[Davide Casu]

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao LU, sono Davide Casu, ti ringrazio per ver pubblicato una mia poesia. ti invio l'indirizzo del mio blog
www.davidecasu.blogspot.com