Non c'è nulla di più irritante che essere, per esempio, ricchi, di buona famiglia, dotati di bella presenza, di un'istruzione abbastanza buona, non stupidi, persino di buon carattere e nello stesso tempo non avere nessun talento, nessuna particolarità, neanche qualche stranezza, nessuna idea personale, ed essere decisamente "come tutti gli altri". Si ha la ricchezza, ma non si è dei Rothschild; la famiglia è perbene ma non si è mai distinta in niente, la presenza è gradevole, ma molto poco espressiva; il grado di istruzione è piuttosto buono, ma non si sa come metterlo a frutto; l'intelligenza c'è, ma è priva di idee proprie; il cuore c'è, ma non conosce magnanimità, e così via, per tutti gli altri aspetti della vita.
Questa gente è la stragrande maggioranza nel mondo e ce n'è persino più di quanta non sembri; la suddetta schiera si divide, come d'altronde tutto il genere umano, in due categorie primarie: della prima fanno parte gli uomini limitati; della seconda quelli "troppo intelligenti". I primi sono i più felici; per un uomo "ordinario", per esempio, non c'è niente di più facile che credersi un uomo fuori dal comune e originale e deliziarsi di ciò senza esitazione alcuna.
(tratto da L'idiota di Dostoevskij)
mercoledì, novembre 12, 2008
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